20 novembre 2012

Notizie da Gaza sotto attacco Link

La speranza che Piombo Fuso potesse un giorno diventare un ricordo lontano i palestinesi di Gaza non l’hanno mai avuta. Accanto ai centinaia di corpi martoriati che erano rimasti sotto le macerie in quei giorni (1417 vittime di cui 352 erano bambini) - quei corpicini smembrati, amputati che ci descriveva Vittorio – se ne sono aggiunti altri e ora il loro numero cresce col passare delle ore. Non basta l’assedio imposto su Gaza, non sono bastate le vittime innocenti di Piombo Fuso e quelle di questi giorni a risvegliare le coscienze dei governi occidentali davanti alla sproporzione di mezzi e forze impiegate contro la popolazione di Gaza in nome della difesa dello stato di Israele.

Solo poco fa il PCHR (Palestinian Center for Human Rights) riportava 105 vittime, di cui 70 civili, tra cui 23 bambini e 12 donne e circa 800 feriti di cui 223 bambini e 130 donne. Non sono numeri, quei corpi senza vita sono figli, madri e padri, fratelli e sorelle, sono gli affetti più cari di persone innocenti, affetti strappati loro da un esercito che mostra, ancora una volta, di non voler risparmiare nessuno.

‘Gli F16 sono sulla nostra testa costantemente’- riferisce Ameera dal campo di Nusseirat. Ola non ha la forza di parlare ‘siamo chiusi in casa e preghiamo, sentiamo le esplosioni vicino ogni minuto’. Al telefono anche con i bambini e le loro famiglie, ditemi voi cosa dovrei dire loro. Sono loro a stupirmi, capaci di pensare in termini di solidarietà e di speranza anche in questi giorni. F. che vive nel campo di Shati (Beach Camp), soprannominato scherzosamente il principe, dice 'Io non ho paura dei missili (sua mamma ride) mi dispiace solo non poter andare all'asilo ma, inshallah, ci tornerò presto'. Le hanno sentite bene le bombe sul Falesteen Stadium, lo stadio di Gaza City, R. e la sua famiglia che ci vivono accanto. Il silenzio più terribile è quello di I. che vive a poche centinaia di metri dal confine nord-orientale della Striscia, a Beit Hanoun, dove oltre quel recinto ci potrebbero essere 75 mila riservisti mobilitati dal governo israeliano insieme a dozzine di mezzi corazzati. Lei e i suoi diciassette fratelli si stanno preparando a lasciare casa.  

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